Un momento, una foto, una frase, una serata, una performance, 11 opere, un autore: Manuel Otero Martí
15 novembre 2018, Stadio di Domiziano – Roma
Una serata, un’occasione. Quella con cui l’autore Manuel Otero Martí ha posto alla società le proprie domande e riflessioni, attraverso una formula artistica nuova, finalizzata ad accrescere umanamente lo spettatore.
“Una sorta di necessità intrinseca – dice Manuel – di porre delle domande e condividerle, nel tentativo di aumentare il potenziale che ognuno possiede naturalmente dentro di sé.”
The Essence Project è una ricerca profonda che porta a esporsi totalmente attraverso le performance, per ritrovare la propria essenza e donarla alla società con l’intento di restituire i fondamenti della vita: valore, morale e rispetto individuale.
Per realizzare visivamente The Essence Project, Manuel è stato supportato dal fotografo Luca Artioli che attraverso la fotografia ICT (International Camera Movement)ne ha colto le 11 performance propedeutiche all’esibizione live.
Insieme a Manuel Otero Martí, anche il foglio bianco è stato protagonista della serata grazie all’intervento dell’autore sulle opere esposte, mirato a creare nuovi orizzonti nel mondo dell’arte contemporanea.
“La mia intenzione – sottolinea Manuel Otero Martí – non è diventare un’artista ma esprimere la mia indole”
L’idea è che ogni singola immagine, con il suo specifico messaggio, inviti l’osservatore a porsi delle domande esistenziali trovando risposte immediate grazie a tutti gli strumenti a disposizione.
Non a caso durante la serata Manuel ha utilizzato anche la Camera Oscura, permettendo ai presenti di catturare l’attimo.
L’attimo è essenziale, decisivo, costitutivo.
The Essence Project tratta tutto in un momento, una performance, una frase.
11 fotografie e una serata.
Attraverso le sue riflessioni, Manuel Otero Martí emancipa lo spettatore spingendolo a contemplare l’insieme del suo lavoro attraverso il proprio modo di vedere la vita:
“Quello che è, è”
“Ti va o non ti va”
“Che parte del No, non hai compreso”
Il fulcro per liberare l’essenza è il realismo individuale è: una nuova e unica frontiera che rende partecipe lo spettatore attraverso un realismo nuovo e unico.
The Essence Project è il modo più immediato per permettere la piena comprensione di ciò che ogni persona apprezza.
La distanza tra i presenti si è ridotta al minimo grazie all’intervento sulle opere stesse da parte dell’autore. L’annullamento del normale abisso tra foto e pensieri artistici ha impedito ai presenti di sentirsi sottovalutati.
In accordo con la scoperta della propria essenza, Manuel Otero Martí si è svestito per donare i propri pensieri direttamente allo spettatore.
Solo in questo modo i presenti hanno potuto ricevere tutti gli elementi necessari per attuare la riflessione voluta dall’autore.
Continuità e linearità del pensiero autorale possono essere valutati solo attraverso i lavori dell’autore stesso: installazioni fisiche, audiovisuali, interattive accompagnate da una narrativa contestuale che, attraverso le unicità del carattere, emancipa il pensiero individuale forgiando valore, morale e rispetto individuale che ognuno possiede.
Ogni performance rappresentata è stata rigorosamente coerente con il messaggio da trasmettere, pur sapendo che non tutti gli scatti sarebbero stati utilizzati. È così che Manuel Otero Martí simboleggia l’importanza del vissuto e le esperienze che lo costituiscono, anche quando non sono in primo piano ma si sedimentano contribuendo a definire la persona.
Direzione artistica e performance rispondono all’idea di The Essence Project: esprimere l’essenza personale in 11 momenti che, come veri tableaux vivants, sono rappresentati e condivisi con il pubblico, dando ai presenti tutti gli elementi per una comprensione autonoma, immediata, autentica.
Lo spettatore diventa così il vero autore della rappresentazione d’arte, in prima persona, attraverso la propria elaborazione mentale.
Ad accompagnare il viaggio di svelamento dell’essenza c’è l’Aleph, simbolo ancestrale del punto di partenza. Attimo che concretizza la ricerca senza fine. Tempo come durata e direzione, precisando il punto d’arrivo.
Infinito che diventa finito, in omaggio al forte legame di Manuel Otero Martí con la dimensione spirituale e con l’autore di riferimento J. L. Borges – non a caso argentino – che ha fatto di questo simbolo una filosofia. Un’essenza.
Il lavoro The Essence Project è un invito a riflettere sull’unicità della propria vita cogliendo quell’attimo da cui tutto comincia.
Ciò che le persone hanno visto è ciò che hanno vissuto. Ciò che conta è ciò che è.
“Se l’occhio si sofferma e le parole enunciano un No, allora bisogna fermarsi davanti alla foto, chiedere il perché del No. Se si tratta di incomprensione allora è lì che può nascere una riflessione ancora più profonda.” spiega Manuel Otero Martí.
“Bisogna organizzarsi, no arrangiarsi”
“Tentare di occuparsi, non preoccuparsi”
“Sistemarsi mai allarmarsi”
A far sentire l’essenza sono le sue parole e il suo percorso.